venerdì 12 aprile 2013

RUSSIA, LA CENSURA COLPISCE IL WEB


                                                                                        foto: News2.ru

Da diversi mesi si parlava della nuova ondata di censura nella Russia del presidente Putin ma le cose si sono mosse più velocemente di quanto le opposizioni sperassero. Il Cremlino ha approvato una lista di siti che vengono intesi come potenzialmente pericolosi nei confronti della moralizzazione della Russia: l'idea di base è quella di combattere la pedopornografia on line, tutto quel che può concernere i narcotici - da come adoperarli a dove trovarli - e, cosa piuttosto bizzarra, i consigli su come togliersi la vita. In merito a questo i dubbi che l'opera censoria valga qualcosa sono fondati, se si tiene presente che annualmente - secondo  il Centro di Psichiatria "Serbskij" - oltre sessantamila persone si suicidano. Due anni fa la Russia si situava all'undicesimo posto nella classifica mondiale, sopravanzata però da Lituania, Kazakistan, Bielorussia e Lettonia, che in fondo appartengono sempre ad un area geografica comune. Quindi può essere comprensibile, ed auspicabile, che un governo cerchi di combattere queste piaghe sociali; il fatto è che l'opera moralizzatrice ha colpito Twitter, Facebook, persino Youtube, chiudendo siti e blog, per lo più contrari al regime, basandosi su un quantitativo impressionante di denunce anonime. E non è servito a nulla, da parte dei blogger, dire che si stava facendo satira: secondo la Russia di Putin non esistono scherzi, va tutto eliminato alla radice. Casi simili  dimostrano come la satira sia accettata solo dalla fascia politica dominante, e solo se ne è al servizio altrimenti il Potere, della libertà, dimostra di non sapere che farsene.

zapret-info.gov.ru

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